Sala 7. Tavole, affreschi e arti minori dei secoli XIII-XV

In questa saletta sono esposte le opere d’arte più antiche del Museo. Tra queste sono da ricordare gli oggetti che la tradizione assegna a San Pietro Igneo (Firenze, XI secolo – Albano Laziale, 8 febbraio 1089): la mitra, il pastorale in avorio e legno. Del grande crocifisso eseguito da Berlinghiero Berlinghieri per l’abbazia di San Salvatore, forse su commissione dell’abate Giovanni, resta a Fucecchio solo la tabella destra con San Lorenzo e una santa non identificata. L’affresco con la Madonna col Bambino, attribuito a Francesco di Michele, è il risultato del salvataggio nel 1862 di un’opera d’arte destinata all’abbattimento insieme al palazzo su cui si trovava. La pala di Giovanni di Ser Giovanni, detto lo Scheggia, traspone in ambiente locale il leggendario viaggio dei tre fratelli santi Lazzaro, Maddalena e Marta dalla Palestina alla Provenza. La tavola per devozione domestica con la Madonna in adorazione del Bambino, è attribuita a Zanobi Machiavelli e reca i versi della canzone 366 del Petrarca sul bordo dorato del manto di Maria.

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