Il territorio comunale dì Fucecchio, formato in forte prevalenza, nella parte collinare, da potenti depositi dì materiali alluvionali terrazzati di età pleistocenica, ha restituito numerose testimonianze della presenza dì popolazioni paleolitiche, rappresentate da concentrazioni più o meno consistenti di industrie litiche. Questi ritrovamenti documentano la presenza di accampamenti stagionali o capanne di cacciatori nomadi paleolitici che percorrevano il Valdarno, all’inseguimento della ricca fauna quaternaria che rappresentava la loro principale fonte di alimentazione.
I reperti più antichi sembrano essere le selci raccolte su una ristretta superficie di terreno presso l’oratorio di S. Maria della Ferruzza del capoluogo. Questi materiali presentano una forte patina, spessa e lucente, che contraddistingue i reperti dì altri giacimenti del Paleolitico inferiore localizzati sulle colline a Sud dell’Arno. Purtroppo il loro esiguo numero non consente altre deduzioni di carattere tipologico, che ne confermino la remota antichità.
Con il Paleolitico medio, la frequentazione del territorio da parte dell’Uomo di Neanderthal, cui è da attribuire la cultura musteriana, si rivela ben marcata e diffusa. Giacimenti piuttosto ricchi di questa fase sono stati localizzati a Crocìaloni e presso Biagioni, mentre materiali più sporadici o singoli reperti si segnalano a Casa Lippi, sulle colline fra Le Vedute e Galleno, a Casa Maniera, Casa Giuntoli (Montèllori), Casa al Vento, Belriposo e Migliorati. Tipologicamente si può parlare di un’industria musteriana classica databile ad un momento recente della glaciazione di Wűrm.
Col Paleolitico superiore, il sopraggiungere dell’Homo sapiens attuale è documentato da materiali meno abbondanti, spesso non riferibili ad una precisa facies industriale. Indizi della cultura aurignaziana potrebbero essere rappresentati dai ritrovamenti di Crocialoni e di Salto alle Vecchie. Meglio definibile appare il complesso dì Capanno del Banti presso Le Vedute relativo ad un singolo bivacco o fondo di capanna databile tra il Gravettiano finale e l’Epigravettiano antico. Elementi più generici di tipo gravetto-epigravettiano compaiono anche altrove (Casa Acquerata Nord).
Una vera singolarità è costituita, per tutto il Valdarno inferiore, dal fondo di capanna di Sammartina presso Le Vedute, che rappresenta il breve orizzonte culturale mesolitico, fase di passaggio tra il Paleolitico ad economia venatoria ed il Neolitico apportatore della nuova economia basata sull’agricoltura. In questo giacimento, prima con raccolte di superficie iniziate nel 1963, poi con regolari campagne di scavo condotte dall’istituto di Antropologia e Paleontologia Umana dell’Università dì Siena, sono state recuperate molte centinaia di strumenti ipermicrolitici di facies sauveterriana da considerare in funzione di una attività di raccolta e dì caccia alla selvaggina minuta.