Il Padule di Fucecchio

Con i suoi circa 1.800 ettari di estensione divisi tra la Provincia di Firenze e quella di Pistoia, il Padule di Fucecchio è una tra le più importanti zone umide della Toscana: notevolmente ridottosi rispetto a quell’antico lago-padule presente in tempi antichi, oggi il Padule è un bacino di forma pressappoco triangolare situato nella Valdinievole, a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie. Il principale apporto idrico deriva da corsi d’acqua provenienti dalle pendici preappenniniche; l’unico emissario, invece, è il canale Usciana, che sfocia nei pressi di Montecalvoli (PI) dopo un percorso più o meno parallelo all’Arno lungo 18 chilometri.

All’interno dell’estensione complessiva, circa 230 ettari sono protetti da Riserve Naturaliistituite dalle Amministrazioni Provinciali di Pistoia e Firenze, mentre le parti restanti rientrano nelle relative Aree Contigue. La Riserva Naturale del Padule di Fucecchio è dotata distrutture per la visita che comprendono anche tre osservatori faunistici, uno dei quali realizzato tramite la riconversione di uno dei caratteristici casotti locali.

Il Padule, oltre alle ricchezze dei paesaggi e della natura, conserva il fascino delle vicende storiche legate alle famiglie dei Medici e dei Lorena e le tracce dell’antica lavorazione delle erbe palustri, oltre ad essere stato teatro di un tragico episodio della seconda guerra mondiale. Il passato storico emerge chiaramente dalle significative testimonianze dell’opera dell’uomo, che, nel corso dei secoli, ha plasmato e modificato la struttura stessa dell’area umida: così,i canali e il sistema dei porti sono da leggersi come segni di antiche e importanti idrovie; il ponte mediceo di Cappiano, ora struttura turistica, come importante passaggio sulla via Francigena e centro delle attività di regimazione delle acque e della pesca. Il bacino, inoltre, ospita essiccatoi del tabacco, autentici reperti di archeologia industriale.

Le lapidi disseminate sui casotti o lungo gli argini raccontano invece una storia più recente:la tragedia del barbaro eccidio perpetrato dai nazifascisti il 23 agosto 1944, in cui trovarono la morte 175 persone. Infine, in Padule sono ancora presenti, anche se praticate da pochi artigiani, attività legate alla lavorazione delle erbe palustri, che comprendono la raccolta e l’intreccio del sarello e della sala, usate per rivestire sedie e fiaschi, oltre che della “gaggia” e di altre piante tipiche di questa area umida.

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