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Il 30 settembre, alle ore 17.00 il Museo civico e diocesano di Fucecchio presenta al pubblico, una mostra con stretti rapporti con le tradizioni venatorie dell’area del Padule in rapporto con il più ampio quadro delle tradizioni delle aree umide europee e americane, realizzata in collaborazione con il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio. Le diverse tecniche di rappresentazione degli animali, alcune di un naturalismo molto spinto e altre più sintetiche e stilizzate fino all’astrattismo, sfumano insensibilmente in raffigurazioni che niente più hanno a che vedere con la funzione originaria di questi strumenti per l’esercizio venatorio, per assumere il carattere di vere e proprie opere d’arte minore che si collocano a pieno titolo nel variegato panorama della wildlife art. Come si capirà, nel visitare la mostra l’osservatore svolge un percorso che conduce, con passaggi appena percettibili e progressive semplificazioni, dalla tradizionale rappresentazione utilitaristica della natura fino all’elaborazione artistica con intenti ornamentali con esiti di astrattismo.
La mostra nasce con lo scopo di rendere temporaneamente fruibile al pubblico la collezione privata dello zoologo e paleo-ecologo Marco Masseti, composta da richiami ornitici che è andata costituendosi a partire dagli Anni Settanta del secolo scorso. Di essa fanno parte alcune centinaia di esemplari, diversi sia per soggetto che per materiali. Vi si trovano infatti riproduzioni di uccelli palustri, prevalentemente rappresentati da anatidi e limicoli, presenti anche nel Padule di Fucecchio, ma anche strigiformi e colombiformi. I materiali impiegati per la realizzazione dei singoli manufatti spaziano dai più classici sughero, legno, vimini, giunco, canna, cannuccia e palma, alle meno convenzionali cartepeste (Lecce) e corda di agave, utilizzata per gli esemplari dell’andalusa Jaen (Spagna). La collezione comprende anche richiami di polistirolo, cemento, resina e gomma. La loro provenienza copre un ampio areale geografico che include l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Francia, la Gran Bretagna oltre all’America settentrionale ed a quella meridionale. I più antichi reperti della collezione risalgono al periodo vittoriano.
Marco Masseti è stato docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze ed ha svolto ricerca sia in Italia che all’estero. Ha al suo attivo oltre 260 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali ed alcuni libri autografi. È attualmente membro della Species Survival Commission (SSC) dell’International Union for the Conservation of Nature (IUCN), del consiglio scientifico della rivista Anthropozoologica edita dal Muséum national d’Histoire naturelle di Parigi, di quello dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia “A. Mirri”, e fellow della Linnean Society di Londra.