La Rocca era stata progettata per essere autonoma rispetto al centro abitato. L’accesso principale, il più difeso, era quello che si apriva in direzione della valle: la Porta Fiorentina.
I grandi battenti in legno di olivo della porta chiudevano il perimetro fortificato inferiore dove si trovavano le strutture di servizio per l’autosufficienza della guarnigione. I documenti scritti parlano della presenza di un mulino a trazione animale per produrre farina e di un forno da pane. Questo spazio, comunque difeso, era riservato anche alle stalle per i cavalli, ai ricoveri per gli altri animali, e alle capanne per masserizie ed utensili vari. Vi si trovavano anche alberi da frutto (sicuramente fichi), qualche filare di vite e piccoli orti. La riserva d’acqua era garantita dalla presenza di cisterne.
La Porta Fiorentina controllava anche il percorso che collegava direttamente la Rocca alla strada per Firenze. Affacciandosi a quest’altezza da una delle feritoie della torre avremmo visto, in lontananza, la zona del Padule, Cerreto Guidi e il castello di Larciano.